mercoledì 28 maggio 2014

Facciamo (del) bene

Dopo molto tempo di assenza, sono tornata per segnalare uno studio di ricerca a mio avviso importante:

L' "International Science Centre Impact Study" è stata condotta da John Falk, Mark Needham, Lynn Dierking e Lisa Prendergast, ricercatori americani che da anni lavorano nel campo dell'educazione informale. Per questa ricerca è stato coinvolto un consorzio di 17 musei e science centre in 13 paesi allo scopo di capire se esista una correlazione fra l'uso dei musei e lo sviluppo di una cultura scientifica.

I risultati forse non rappresentano una novità per chi lavora nei musei e crede fortemente al loro ruolo educativo e sociale; ma sono di importanza fondamentale proprio perché vengono a confermare (sulla base di dati empirici) che la presenza di musei nella società rappresenta una risorsa vitale che aiuta a creare cittadini scientificamente consapevoli e attivi.

Il rapporto può essere scaricato da:
http://www.miamisci.org/blog/wp-content/uploads/2014/02/ISCIS-Final-Report.pdf


Fra tutte le cose (che vi lascio leggere da soli nel documento), vorrei riportare quì un paio di frasi per porre attenzione sul concetto di apprendimento (nel museo), quindi sulla necessità di studiarlo (misurarlo?!) in modo opportuno riconoscendo e considerando la sua insita complessità e ricchezza.

"Learning in general, and science centre learning in particular, is rarely, if ever, immediate. […] …using a pharmaceutical metaphor, it is extremely difficult in any educational experience, but particularly within a science centre context, to completely define and delimit either the educational "dosage" or possible "impact" of learning sufficiently to ensure that resulting outcomes are solely the result of that single educational expertise" (page 4).

"…one cannot presume any degree of homogeneity with regard to science centre audiences; they do not, as is sometimes assumed in schooling, come "ignorant" and leave "smart" (page 5).

"…the free-choice nature of science center learning is not an annoying variable or "noise" that can be eliminated to support more accurate measurement; it is arguably a key aspect of what makes science centers effective learning institutions" (page 6).


Buona lettura e buona riflessione!



Maria Xanthoudaki

mercoledì 9 ottobre 2013

Con le persone nel cuore

Nelle ultime settimane sono state pubblicate tre cose che hanno attirato la mia attenzione confermando quello che vengo sempre di più affermando e sostenendo con convinzione: il ruolo indispensabile dei musei nel rapporto fra scienza, tecnologia e società.
Ve le segnalo:

  1. L’articolo del Financial Times sullo Smithsonian Institution e la National Portrait Gallery di Washington DC (11 settembre) http://www.ft.com/intl/cms/s/0/41a8e272-1436-11e3-9289-00144feabdc0.html#axzz2h2UpgW2Y
  2. L'articolo della Repubblica sui musei d’arte, inizialmente pubblicato sul NY Times (15 settembre) http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/15/luna-park-museum.html
    http://www.nytimes.com/2013/08/11/opinion/sunday/high-culture-goes-hands-on.html?ref=judithhdobrzynski&_r=0
  3. Il policy paper “Science for an informed, sustainable and inclusive society” scritto dagli esperti scienza e  tecnologia del Presidente della Commissione Europea Barroso (29 agosto) http://www.ecsite.eu/sites/default/files/news/science_for_an_informed_sustainable_and_inclusive_knowledge_society.pdf

I due primi articoli - di due posizioni diverse, in qualche modo contrapposte -, anche se non riguardano del tutto i musei scientifici, sono stimoli importantissimi per riflettere sulla natura del museo oggi (scientifico o d’arte che sia) e sui confini che deve, o meno, oltrepassare per abbracciare la comunità che lo circonda –e per essere abbracciato da quella che è (secondo me) la sua ragion d’essere: le persone. Inutile dire che l’articolo dei Financial Times rispecchia un - irreversibile - ruolo dei musei oggi; mentre, tristemente, l’articolo di Repubblica/NY Times li vede ancora sul piedistallo.

Il terzo, il rapporto al Presidente della CE, non menziona i musei ma, ai miei occhi, è come se fosse scritto per essi. Infatti, le considerazioni del documento sugli sviluppi di scienza, tecnologia, ricerca e sistemi educativi invitano a pensare a quale potrebbe essere il ruolo dei musei nell’attivare “un nuovo contratto fra scienza e società” (p.6). Il coinvolgimento della società civile in questioni tecnico-scientifiche e la creazione condivisa di conoscenza sono aspetti indispensabili per una società sostenibile, prospera e democratica, diventano perciò obiettivi sempre più perseguiti dalle istituzioni. Per i musei ciò vuol dire andare oltre il mero obiettivo dell’alfabetizzazione (scientifica), verso un approccio che aiuta ad ascoltare la comunità che ci circonda (visitatori e non), a creare consapevolezza del metodo scientifico e rendere la comunità stessa partecipe della costruzione dell’identità collettiva.

Il prefisso ‘co-‘ sta entrando in molti aspetti del nostro lavoro: co-operazione, co-progettazione, co-creazione, ecc., segnalando non tanto un modo per essere più inclusivi quanto un’irreversibile cambiamento nella nozione di ‘esperto’. La conoscenza diventa terreno di condivisione e di continua re-interpretazione. Le persone – discenti, visitatori, cittadini – non sono i ‘non addetti ai lavori’ ma vengono riconosciuti in quanto esperti essi stessi, che portano nei processi la loro esperienza e i loro significati.

Tutto questo ha forti implicazioni; da un lato perché siamo sempre più intrecciati nel divenire della società, dall’altro perché dovremmo riflettere su cosa vuol dire co-creare conoscenza ed esperienza insieme alla società.
Vuol dire, prima di tutto, scendere dal piedistallo. 


Maria Xanthoudaki

venerdì 17 maggio 2013

I servizi educativi danno l'anima ai musei


Qual è il ruolo educativo dei musei?
Come è cambiato negli anni?
Continua, oggi, a essere rilevante per la società?
Nel 2013 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci fa 60 anni. Con l’occasione inauguriamo il nostro ‘CREI Il blog’ con una riflessione sul ruolo dei musei nella società e sul nostro lavoro, negli anni e oggi.

Scarica il saggio "I servizi educativi danno l'anima ai musei"



Maria Xanthoudaki